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A.G.C.M.: UNA NUOVA PRONUNCIA IN CONTRASTO CON LA RECIPROCITÀ E LA GIURISPRUDENZA NAZIONALE

L’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, recentemente, si è di nuovo pronunciata secondo questa Associazione in termini che non tutelano il sistema paese in quanto – tra gli altri aspetti – non si tiene conto né del principio di reciprocità tra gli stati membri contenuto nel trattato di funzionamento dell’Unione Europea, né della giurisprudenza consolidata del Regio Decreto 1775/1933.


Di seguito i pareri in merito degli illustri legali, Ambrogio Papa e Giovanni Battista Conte, del team di Assoidroelettrica, che si ringraziano entrambi fin da ora per la preziosa e continuativa collaborazione e che saranno presenti con focus specifici in tema di concessioni al consueto Convegno di Desenzano del prossimo 4 ottobre.


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A.G.C.M. INSISTE PER LE GARE ANCHE PER IL RINNOVO DELLE PICCOLE DERIVAZIONI IDROELETTRICHE.


Con il parere pubblicato lo scorso 26 Agosto, l’AGCM ha riaffermato l’obbligo delle amministrazioni competenti di sottoporre a gara il rinnovo anche delle piccole derivazioni idroelettriche.
L’Autorità, mediante tale parere, ha risposto alla comunicazione ricevuta dalla Provincia di Belluno e indirizzata anche alla Regione Veneto ed al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in cui l’amministrazione locale aveva opportunamente evidenziato “l’assenza di una regolamentazione idonea a disciplinare i rinnovi delle concessioni del “piccolo idroelettrico”, ossia degli impianti di potenza inferiore a 3 MW, secondo le modalità previste dalla direttiva Bolkestein” ed aveva, di conseguenza, invitato la Regione e il Ministero “ad attivarsi, ciascuno per la propria parte, affinché si definiscano i criteri minimi atti a garantire la predisposizione di procedure di gara uniformi a livello nazionale”, dovendo  altrimenti, prorogare le concessioni esistenti sino al sopravvenire della normativa richiesta.


Rispetto a tale puntuale segnalazione provinciale, il Ministero fino ad ora non è intervenuto, la Regione si è dichiarata incompetente, mentre l’AGCM non solo ha confermato quanto già espresso precedentemente in materia, ma ha anche precisato la propria posizione su alcuni delicati punti sostanziali della questione.
In particolare, l’AGCM ha fornito le seguenti indicazioni:

  1. si deve procedere a predisporre procedure competitive conformi a quanto previsto dalla Direttiva Bolkestein (art. 12 della Direttiva n. 2006/123/C’è) anche per la riassegnazione delle concessioni mini-idro, ovvero sotto i 3 MW;
  2. la gara da espletare deve avere ad oggetto sia la concessione a derivare acqua, sia il relativo impianto già esistente;
  3. non si configura alcun legittimo affidamento in capo al concessionario uscente.


    Le argomentazioni esposte dall’AGCM nel suddetto parere saranno oggetto di specifico esame ed approfondimento nel convegno del 4 ottobre a Desenzano.



Avv. Ambrogio Papa


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L’AGCM PROSEGUE LA SUA CROCIATA CONTRO I RINNOVI DELLE PICCOLE DERIVAZIONI IDROELETTRICHE.


Con Bollettino n. 34 del 26 agosto 2024 l’Autorità Garante è intervenuta nuovamente sull’argomento.
L’intervento giunge in risposta a una segnalazione avanzata dalla Provincia di Belluno, con cui questa ha lamentato l’assenza di uno strumento normativo per procedere alle gare delle piccole derivazioni, sì da attuare i principi della Direttiva Bolkestein.
Secondo la Provincia, infatti, gli unici riferimenti normativi a una fase concorrenziale nell’assegnazione di concessioni di piccola derivazione idroelettrica si rinvengono nell’art. 9 del T.U. Acque, che però riguarda soltanto il rilascio di nuove concessioni e non il rinnovo delle stesse.


L’AGCM sostiene che l’art. 30 del testo unico preveda il potere dell’Amministrazione di ritenere senza compenso le opere costruite nell’alveo, sulle sponde e sulle arginature del corso d’acqua, ma la norma, come correttamente osservato anche dalla Provincia, riguarda il solo in caso di mancata rinnovazione ai sensi del precedente articolo 28, che prevede il rinnovo automatico al concessionario incumbent.
Tale evenienza può verificarsi soltanto qualora venga meno la pubblica utilità e l’interesse pubblico al permanere della derivazione e quindi non sembra sia applicabile al differente caso in cui l’amministrazione ritenga utile proseguire la derivazione idroelettrica.


D’altra parte, come osserva anche la Provincia, l’art. 30 prevede l’espropriazione delle sole opere costruite su suolo demaniale (in alveo o sulle sponde e arginature) e dunque permarrebbe la criticità delle opere afferenti all’impianto realizzate su terreno privato e di proprietà del concessionario uscente.
La Provincia sollecita un intervento normativo e, ritenendo inapplicabili tali soluzioni, medita di procedere al rinnovo automatico ai concessionari uscenti.
L’AGCM, invece, sostiene a spada tratta la strada dell’espropriazione senza indennizzo delle opere in alveo e arriva a suggerire l’espropriazione (o la contrattazione privata) delle opere ricadenti su terreni privati.
Tutto ciò, peraltro, sostenendo che non vi sarebbe alcuna lesione del legittimo affidamento dei produttori.
Sostiene inoltre l’illegittimità di ogni provvedimento di rinnovo automatico al concessionario incumbent, in quanto violerebbe la direttiva Bolkestein.
L’AGCM sembra omettere un’analisi approfondita del settore idroelettrico e dell’applicabilità della direttiva Bolkestein ai piccoli impianti idroelettrici.


In nome della sola tutela della concorrenza, l’AGCM propone alle Amministrazioni di individuare strumenti negoziali con i privati o di espropriare opere e terreni di loro proprietà, seguendo iter procedimentali del tutto estranei all’ordinamento generale che non prevede l’espropriabilità dei beni privati per motivi di necessità concorrenziale.


La tutela della concorrenza ad ogni costo suggerita da AGCM finisce così per scontrarsi con gli stessi principi eurounitari a tutela della proprietà e degli investimenti dei privati.



Avv. Giovanni Battista Conte


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Assoidroelettrica continua a ribadire che l’unica strada percorribile per sostenere una filiera strategica e completamente italiana sia quella tracciata dalla legge vigente, ovvero il rinnovo automatico della concessione di piccola derivazione in capo al concessionario uscente, come esplicitamente previsto dagli articoli 28 e 30 del Testo Unico delle Acque.


Vi aspettiamo il 4 ottobre a Desenzano al consueto convegno nazionale dell’idroelettrico per fare sentire la nostra voce, unitaria, anche su questo punto.


Al fine di agevolare l’organizzazione dell’evento gli interessati a partecipare possono inviare un’email all’indirizzo convegni@assoidroelettrica.it indicando nell’oggetto “Presente e futuro dell’idroelettrico 2024” ed i nominativi dei partecipanti nel testo.