Grandi Derivazioni: Oligarchi e Concorrenza
In questi giorni il Disegno di Legge “Concorrenza” sta proseguendo il suo faticoso e annoso cammino, avendo passato l’esame della Commissione Attività Produttive e Finanze della Camera.
Malgrado l’invito del Ministro dello Sviluppo Economico Calenda a non presentare emendamenti, ciò al fine di non rallentare l’iter del D.d.L. durato già più di due anni, oltre che l’impegno dello stesso Ministro ad affrontare alcuni punti controversi con i futuri decreti attuativi, quattro emendamenti sono comunque stati depositati ed approvati in Commissione, provocando la probabile necessità di una quarta lettura al Senato del tormentato provvedimento. (ammesso che ciò non rimandi il tema alla prossima legislatura).
Alcuni esperti di politica asseriscono al fatto che quanto accaduto è stato dettato dalla volontà di fare uno sgarbo al Ministro. L’Associazione non ha in merito la competenza per giudicare, ma è bensì consapevole di quanto la Concorrenza e l’apertura del mercato sono di disturbo agli oligarchi che dominano il settore elettrico.
Il più importante dei quattro citati emendamenti, infatti, riguarda il settore elettrico e precisamente l’assegnazione tramite aste dei contratti di quei clienti elettrici che, alla scadenza del mercato tutelato, non avranno ancora scelto un fornitore sul libero mercato. Questo emendamento incuriosisce molto l’Associazione, anche perché è stato presentato con identico testo da ben quindici deputati di quattro partiti ben distanti tra loro.
Facile è immaginare che il testo del predetto emendamento fosse stato scritto e consegnato (letteralmente parlando) ai vari partiti da un medesimo autore. A supporto di tale pensiero sono intervenute le dichiarazioni, apparse su riviste di settore, del Senatore Massimo Mucchetti, Presidente della X° Commissione Industria, Commercio, Turismo.
Con grande franchezza il Senatore Mucchetti ha dichiarato che l’emendamento è stato scritto dall’ENEL e utilizzato tal quale dagli eterogenei deputati firmatari: ENEL è probabilmente il principale interessato a difendere lo status quo. Ironicamente il Senatore Mucchetti si è poi complimentato con l’Ufficio Relazioni Istituzionali dell’ENEL, azienda la quale è ipotizzabile tenda a consolidare la sua posizione di dominio.
Non vi sarebbe da stupirsi se anche in questo caso un provvedimento di legge fosse stato scritto da soggetti dominanti il settore: basti ad esempio pensare al famigerato, noto, art. 37, che ai tempi del governo Monti riscrisse a netto favore dei concessionari uscenti le norme sulle gare di rinnovo delle concessioni idroelettriche, oppure al fatto che oggi, in un contesto nel quale vengono molto ridimensionati gli incentivi alle rinnovabili, si introduce il “Capacity Payment” strumento per remunerare gli impianti termoelettrici non produttivi e fuori mercato o ancora come vengano erogati sussidi sfavorevoli all’ambiente, a discapito dei piccoli e medi Produttori da fonti rinnovabili.
Molto favorevolmente viene appreso il fatto che ad evidenziare il grande potere degli oligarchi sia oggi anche un importante figura politica e istituzionale come quella del Presidente Senatore Mucchetti, al quale vanno i più sentiti complimenti per il coraggio civile e la franchezza mostrata. Sostegno e solidarietà viene espresso al Ministro Calenda, del quale viene molto apprezzato il tentativo di portare a conclusione la vicenda di un D.d.L. Concorrenza, certamente non perfetto (rispetto alle indicazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato manca completamente, infatti, proprio il tema delle gare di concessioni idroelettriche).
Si spera il gesto del Ministro Calenda ed il comportamento del Senatore Mucchetti testimonino la volontà del mondo politico di rilanciare il Comparto Idroelettrico Italiano conferendo pari opportunità alle tante meritevoli piccole e medie aziende di settore, le quali, rappresentando un’importantissima fetta del tessuto imprenditoriale italiano, possono realmente essere parte attiva dello sviluppo sostenibile del nostro Paese.